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Albergo e posti letto

Ultimo Aggiornamento: 05/03/2010 15:09
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Post: 305
Città: ROMA
Età: 50
Sesso: Maschile
05/03/2010 15:09

Domanda:

Mi è capitato di dover fare la consulenza per un altro professionista e non sempre si riesce avere lo stesso punto di vista. E, vengo all’antefatto.
In un albergo alcune stanze sono arredata con un letto matrimoniale, un solo cuscino, un solo comodino. Per cui se dorme una sola persona si deve considerare le stanze con il letto matrimoniale come fosse un solo posto letto. La proposta di questa scelta, per il mio collega, è quello di far scendere sotto i 25 posti letto l’attività alberghiera e non rientrare nell’elenco delle attività di cui al dm.16.2.82 per il cui esercizio è richiesto il rilascio del C.P.I.
L’altro punto di vista, il mio, i letti matrimoniali, per le consuetudini e per i modelli culturali della nostra società, sono fatti per alloggiare due persone e, pertanto, non possiamo declassare l’albergo sotto i 25 posti letto se non eliminando i letti matrimoniali sostituendoli con letti singoli.


Risponde l’Ing. Antonio Albanese, Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco di Rieti:

Indipendentemente da ogni considerazione, ognuno può decidere di dormire o far dormire nel letto ritenuto più idoneo. C’è chi ritiene che più il letto è largo e più è comodo: spesso, infatti, si utilizzano letti singoli da una “piazza e mezza”. Ritengo, pertanto, legittima (e quindi non contestabile) la volontà di utilizzare letti a “due piazze” per una sola persona.
Qualora l’utilizzo di letti matrimoniali per una persona fosse, invece, solo un artificio per “nascondere” l’effettivo numero di posti letto (nel senso che poi, in pratica, vengono usati per due persone), si tratterebbe non solo di un fatto illecito (non soltanto dal punto di vista antincendio), ma anche di un escamotage che definirei “puerile”.
Si evidenzia, infatti, che per esercire un’attività ricettiva occorre l’ottenimento di una licenza, nella quale viene indicato il numero di posti letto, che deve corrispondere a quello riportato nel C.P.I.
Se poi anche nella richiesta della licenza si “nasconde” una parte dei posti letto, allora entriamo in un’area di illegalità che non richiede ulteriori commenti.
Vorrei, però, evidenziare che, trattandosi di un pubblico esercizio, tali fatti illeciti sono facilmente verificabili da parte di tutti gli organi di controllo (Forze dell’Ordine, Polizia Municipale, A.S.L., ecc.), compresi i Vigili del Fuoco, che spesso effettuano verifiche (per svariati motivi) anche in attività non soggette al rilascio del C.P.I.
Da ultimo, vorrei ricordare che anche le attività ricettive con capacità non superiore a 25 posti letto sono soggette all’osservanza delle norme contenute nel D.M. 9.04.94 (Titolo III).
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