D.M. 9 marzo 2007 e Circolare 91/61

Il D.M. all’art.1 “Oggetto e campo di applicazione” recita così “Il presente decreto stabilisce i criteri per determinare le prestazioni di resistenza al fuoco che devono possedere le costruzioni nelle attività soggette al controllo del CNVVF, ad esclusione delle attività per le quali le prestazioni di resistenza al fuoco sono espressamente stabilite da specifiche regole tecniche di prevenzione incendi”.

Allo stesso tempo il presente decreto abroga la Circolare 91/61.

La mia domanda è quindi la seguente:

Per un’autorimessa, o un albergo che non rientrano nel campo di applicazione di suddetto decreto, il calcolo del carico di incendio continua ad esser fatto con la vecchia circolare 91/61?


Risponde il Dirigente dell’Area Protezione Passiva, Dott. Ing. Lamberto Mazziotti:

In relazione al quesito posto, lo scrivente è del parere che l’esclusione dal campo di applicazione, prevista all’art.1 del DM 9 marzo 2007, delle attività per Le quali la prestazione di resistenza al fuoco è già fissata dalla specifica regola tecnica di prevenzione incendi, non vada riferita alla nuova metodologia introdotta con IL citato decreto ma alla sola attribuzione Della prestazione.

Pertanto, qualora una regola tecnica richieda di determinare IL valore del carico di incendio specifico, facendo o meno riferimento alla citata circolare 91 del 14 settembre 1961, suddetto valore dovrà essere determinato con riferimento alla formula contenuta nel DM 9 marzo 2007.

E’ appena IL caso di ricordare che la circolare 91 del 14 settembre 1961 sarà definitivamente abrogata con l’entrata in vigore del DM 9 marzo 2007.